(12) Dalla Prefazione all’edizione polacca del 1892, op. cit. pag.45.
(13) Uso i termini idealismo e soggettivismo nell’accezione comune filosofica, come concezioni che tendono a risolvere nel pensiero la realtà, interpretandola e giudicandola in base ad assunti al di fuori di essa, e derivanti da estrema fede nella forza delle idee e degli ideali. Nel contempo sono perfettamente consapevole che da queste concezioni Marx si tenne invece ben lontano nella analisi strutturale delle società classiste e in particolare di quella capitalistica.
(14) Per determinismo, nel linguaggio filosofico e scientifico, si intende una lettura degli avvenimenti della realtà che li concepisce come connessi in modo necessario, invariabile e inevitabile, cioè con un rapporto di stretta concatenazione tra cause ed effetti, per cui, data una causa, non può che prodursi in modo univoco un determinato effetto. In particolare, il determinismo storico ottocentesco riteneva che non ci potesse essere evento del presente che non fosse totalmente determinato da eventi passati e, analogamente, che gli eventi futuri fossero totalmente determinati dagli eventi del presente.
(15) Lettera di Marx a Weydemayer in Sul materialismo storico Marx-Engels, Editori Riuniti, Roma, 1949, pp.72-73
(16) Manifesto del Partito Comunista op. cit. pag.56
(17) Ibidem, pag.68.
(18) Rivoluzione e controrivoluzione in Germania in Marx-Engels Opere scelte, Editori Riuniti, Roma, 1969, pp.596-597.
(19) Marx-Engels, Manifesto del Partito Comunista, op.cit pag.69.
(20) Ibidem, pag.70.
(21) Ibidem, pp.76-77.
(22) Ibidem, pag.73.
(23) Ibidem, pag 75
(24) K.Marx, Per la critica dell’economia politica Editori Riuniti, Roma, 1969, pp.5-6
(25) Marx-Engels, Manifesto del Partito comunista op.cit. pp.89-90
(26) K.Marx, Miseria della filosofia Editori Riuniti, Roma, 1969, pag.146
(27) Michail Aleksandrovic Bakunin (1814-1876), russo, è il più famoso teorico e politico anarchico. Dopo una lunga attività rivoluzionaria, a partire dalla partecipazione all’insurrezione del 1848, interrotta solo da periodi di detenzione carceraria, scampò prima ad una condanna a morte e fuggì poi da un carcere siberiano nel 1861 riparando a Londra. Partecipò dal 1867 alla Prima Internazionale, da cui si separò nel Congresso dell’Aja (settembre 1872), in radicale dissenso con il marxismo e il movimento comunista sulla dittatura del proletariato, considerata foriera di un nuovo dispotismo e della formazione di una nuova classe di oppressori, di cui il Partito Comunista dei lavoratori, propugnato da Marx-Engels, sarebbe stato il principale strumento, egemonizzando, grazie ad un gruppo dirigente di intellettuali “esterni”, le masse popolari.