Cobas Scuola
Giovedi 16 le Superiori con manifestazione al MIUR
Oggi la seconda tappa della “tre giorni” di sciopero contro la scuola-quiz e gli indovinelli Invalsi ha coinvolto la Scuola Media. Malgrado la presenza dei quiz all’esame di Terza Media – che costituiscono un vero e proprio ricatto invalsiano nei confronti di docenti, Ata e studenti – e il ripetersi, dopo quelli alle Elementari, di pesanti interventi di molti presidi con illegali sostituzioni del personale in sciopero e “riorganizzazioni” del servizio (verso le quali procederemo per via legale, trattandosi di azione antisciopero), e nonostante alle Medie i docenti in sciopero non abbiano i contributi degli studenti come alle Superiori o dei genitori come alle Elementari, altre migliaia di classi dopo quelle Elementari non si sono prestate ai distruttivi indovinelli Invalsi. Di particolare rilievo è stata oggi la richiesta di eliminare dall’esame di terza Media quella prova a quiz che ha provocato l’infestazione invalsiana dei libri di testo alle Medie e lo snaturamento dell’attività scolastica in miserrimo “teaching to test”, ossia arido e banale addestramento ai quiz.
Il punto conclusivo e culminante della mobilitazione saràla giornata del 16 maggio quando, insieme a docenti ed Ata, sciopereranno gli studenti. Il 16 si svolgeranno in tutta Italia una cinquantina di iniziative: e in particolare a Roma manifesteremo davanti al MIUR a partire dalle ore 10. In questa occasione ci auguriamo che la neoministra Carrozza accetti di incontrare una delegazione Cobas. Dopo il primo giorno di sciopero e a seguito della grande attenzione dedicata dai massmedia al conflitto sui quiz, Carrozza ha invitato a “ridimensionare i test di valutazione”, affermando che “essi verranno usati per capire le omogeneità territoriali e avere un riscontro sul livello di apprendimento delle scuole a livello nazionale”, e ritenendo “giusto che ci sia un dibattito”, si è impegnata a “sentire le parti in causa e a fare una riflessione”. Anche il sottosegretario Rossi Doria è sembrato andar in tal senso nel corso della trasmissione di Uno Mattina (Rai Uno) del 9 maggio, laddove, in risposta alle critiche Cobas, ha sostenuto che è assolutamente da evitare il “teaching to test” (cioè snaturare l’insegnamento per preparare gli studenti ai quiz), che i quiz non vanno usati per giudicare insegnanti e studenti, ed ha espresso il suo dissenso verso la presenza dei quiz all’esame di Terza Media. Ora, da tali dichiarazioni parrebbe che entrambi non sappiano che l’insegnamento finalizzato ai quiz è oramai dilagante sia alle medie sia alle elementari, con libri di testo tutti orientati in tal senso; e che sta penetrando anche alle superiori ove gli invalsiani vorrebbero introdurre i quiz all’esame di Maturità entro il 2015.
Proprio per capire le reali intenzioni del nuovo gruppo dirigente al MIUR,abbiamo chiesto per il 16 l’incontro alla ministra,per verificare se esiste una reale disponibilità non solo ad un generico confronto ma soprattutto alla modifica di quanto di distruttivo la pratica dei quiz ha già introdotto nella scuola: modifica che dovrebbe portare alla eliminazione dei quiz dall’esame di Terza Media, alla rinuncia ad introdurli anche all’esame di Maturità e ad una conferma ufficiale sulla non-obbligatorietà dei quiz nelle scuole, restituendo ai Collegi docenti la piena decisionalità in merito ad una loro eventuale effettuazione. E con la neoministra vorremmo discutere, oltre che di Invalsi e Sistema di (s)valutazione delle scuole, del furto di salario perpetrato ai danni dei lavoratori/trici con il blocco dei contratti e degli scatti di anzianità; della urgenza di annullare la deportazione dei docenti “inidonei” e l’espulsione degli Ata precari; dell’assunzione dei precari su tutti i posti disponibili; della restituzione nella scuola del diritto di assemblea per tutti/e.
Piero Bernocchi portavoce nazionale Cobas
14 maggio 2013