Confederazione Cobas

Nicola-Giua

Il 30 settembre si è svolto a Roma il processo a NICOLA GIUA per i fatti del 4 giugno 2007 presso Palazzo Chigi.

Ricordiamo che il 4 giugno del 2007, Nicola Giua e Nanni Alliata, accompagnati da una cinquantina di esponenti e rappresentanti della Confederazione COBAS si erano incatenati alle inferriate del Palazzo del Governo (Palazzo Chigi) per portare una pacifica e inoffensiva protesta contro il silenzio assoluto sullo sciopero della fame per i diritti sindacali in corso già da 48 giorni (all’epoca governava Prodi ed il centrosinistra).

La polizia intervenne immediatamente con forza palesemente eccessiva contro i dimostranti, ponendo in stato di fermo sei di loro tra cui il Portavoce Nazionale della Confederazione Cobas Piero Bernocchi tradotto subito in commissariato. Tra le persone fermate vari membri dell’Esecutivo Nazionale che vennero tutti prosciolti da qualsiasi accusa in istruttoria.

Nicola Giua, già fortemente indebolito da 32 giorni di digiuno (e da un malore per il quale venne ricoverato d’urgenza solo 2 giorni prima, 2 giugno 2007, in ospedale), fu fatto oggetto di violenza per riuscire a tagliare la catena che si era legata da una parte al collo e dall’altra all’inferriata di una finestra di Palazzo Chigi. Per tale intervento Nicola subì oltre 40 giorni di cure e portò per venti giorni il collare ortopedico.

Nonostante le lesioni subite Nicola decise di non presentare alcuna querela ed invece, incredibilmente, la polizia presentò un rapporto alla Magistratura nel quale si affermava che Nicola aveva “resistito” alle forze dell’ordine e per di più lo aveva fatto con violenza poiché, secondo tale rapporto, aveva “tirato dei pugni” e colpito al volto un poliziotto.

E’ seguito il rinvio a giudizio (per resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale) e lo scorso 30 settembre 2011 si è svolta la seconda e definitiva udienza di questo vergognoso processo.

Il Giudice monocratico dell’ottava sezione del Tribunale Penale di Roma, Marco Marocchi, sulla base delle decine di fotografie presentate dalla difesa, delle certificazioni mediche che provavano i danni subiti da Nicola e la prognosi di oltre 40 giorni di cure, sentita la testimonianza assolutamente poco chiara ed imprecisa del poliziotto che avrebbe subito “violenza” (il quale, incalzato dal Giudice ha raccontato che sarebbe stato colpito nell’ordine da un pugno o da una manata o forse da un calcio ed addirittura ricordava la presenza di una scala usata dai vigili del fuoco per tagliare la catena, circostanza smentita dai filmati e dalle fotografie), e sentita la precisa e concordante ricostruzione dei fatti proposta da Nicola nel proprio libero interrogatorio e la richiesta di assoluzione presentata sia dalla difesa che anche dal Pubblico Ministero, ha ASSOLTO Nicola Giua da entrambe le gravi imputazioni, per la prima perché il fatto non sussiste e per la seconda perché il fatto non costituisce reato.

Con questa sentenza viene confermato sia il diritto al dissenso che il diritto di poter manifestare liberamente e viene comprovato il modo pacifico e civile con il quale i COBAS manifestarono nel 2007.

Ricordiamo che nel 2007 avevamo portato avanti una lotta per il diritto di assemblea in orario di servizio per ogni sindacato e per ogni gruppo di lavoratori/trici, il diritto di libera iscrizione a qualsiasi sindacato, non garantito né ai lavoratori del settore privato né ai pensionati, diritti che in questi ultimi anni sono stati ulteriormente ridotti da questo Governo dei padroni e dei banchieri.

Confederazione Cobas