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28 gennaio    In contemporanea si svolge lo sciopero generale di tutte le categorie convocato dai COBAS e quello dei metalmeccanici indetto dalla FIOM, contro gli accordi FIAT, i tagli di personale nella scuola, il blocco dei contratti nel Pubblico Impiego. 16 manifestazioni regionali in tutta Italia, a Roma 15 mila in piazza.
10-11 maggio    Sciopero indetto dai COBAS contro l’effettuazione dei quiz Invalsi.
9-17 giugno  I COBAS convocano lo sciopero degli scrutini per regioni, a rotazione (due gg. consecutivi per regione), contro il taglio degli organici, il blocco dei contratti, per la restituzione degli scatti di anzianità e l’assunzione dei precari. il 14 manifestazione al MIUR.
13 giugno    Il referendum per la pubblicizzazione dell’acqua pubblica e dei servizi territoriali e contro il ritorno del nucleare vince con il 57% dei partecipanti al voto e un plebiscito tra i votanti del 95%. I COBAS danno un significativo contributo pratico in buona parte delle province, nonché un contributo teorico con Bernocchi che sistematizza una strategia “benicomunista”, introducendo un termine e una impostazione, oltre il comunismo novecentesco, che poi svilupperà nei suoi testi degli anni successivi, Benicomunismo e Oltre il capitalismo.
22 giugno Manifestazione dei COBAS a Montecitorio durante l’intervento alla Camera di Berlusconi, con scontri con la polizia.
19-24 luglio   Decennale dell’anti-G8 del 2001 a Genova con un vasto arco di iniziative, seminari, Forum, un corteo il 23 e una Assemblea internazionale conclusiva. Forte presenza COBAS con numerosi seminari internazionali, su Scuola, Lavoro, Europa e Mediterraneo-Maghreb, sindacalismo alternativo, Energia e ambiente. Il 23, 50 mila persone in corteo, i COBAS sono l’organizzazione più presente. Molto partecipata l’Assemblea finale sulle iniziative europee dell’autunno: Bernocchi la presiede e presenta le proposte tra le quali il varo della Rete Italiana per il FSM e una giornata di manifestazioni “indignate” in tutta Europa il 15 ottobre.
6 settembre Al Senato viene votata la fiducia alla manovra finanziaria, che è approvata. Manifestazione di COBAS e Usb che viene caricata dalla polizia mentre si avvia verso Palazzo Grazioli e Montecitorio.
14 settembre  Anche alla Camera viene approvata la fiducia alla Finanziaria del governo. Ancora una volta la manifestazione di protesta indetta da COBAS e Usb viene caricata dalla polizia.
7-14 ottobre   Grande tensione intorno alla preparazione della manifestazione nazionale “indignata” che si svolgerà a Roma il 15 ottobre nel quadro della mobilitazione europea, partita durante l’Assemblea europea di luglio a Genova e amplificata dal movimento degli “indignados” spagnoli. La manifestazione è promossa dal Coordinamento 15 ottobre che comprende un centinaio di organizzazioni, centri sociali, sindacati, partiti, al cui interno però ci sono forti polemiche sia sulle modalità del corteo (una parte intende “assediare i palazzi del Potere”) sia perché alcune aree ne accusano altre di “collusione” con la sinistra istituzionale. Tali polemiche stanno attirando la partecipazione di aree intenzionate a far saltare presunti progetti “neoistituzionali” rendendo ingestibile il corteo stesso. I mass-media soffiano sul fuoco annunciando gravi incidenti in arrivo.
15 ottobre  La partecipazione al corteo, prevista intorno alle 50 mila persone, supera di gran lunga ogni aspettativa. Ma le circa 200 mila persone in piazza fanno saltare tutti gli schemi organizzativi e anche le strutture di “autotutela” messe in campo. E fin dall’inizio questo consente grande libertà d’azione agli “sfasciavetrine” e “sfasciacarrozze”, come li definirà nelle dichiarazioni pubbliche Bernocchi, di frantumare ripetutamente l’immenso corteo e di impedirne la pacifica conclusione a P. S. Giovanni. Il resto lo fa la polizia che carica sconsideratamente proprio nella piazza dove una parte del corteo era comunque rrivata; e finisce con roghi di furgoni della polizia, di auto e cassonetti, vetrine sfasciate, feriti e arresti. Nessun “assedio ai palazzi del Potere”, l’unico “assalto” ha colpito le forze che avevano voluto il corteo pacifico e che non sono riuscite – neanche i COBAS, che sono stati gli unici, per riconoscimento generale, ad averci provato – ad impedire lo sfascio dell’enorme corteo. Nel resto dell’Europa centinaia di cortei pacifici.
16-20 ottobre   Fortissime polemiche sulla stampa e all’interno del Coordinamento 15 ottobre  contro coloro che hanno aperto le porte agli “sfasciacarrozze”. Particolarmente “esposti” i COBAS e i Disobbedienti che più si sono battuti per salvaguardare il corteo; e sul piano personale Bernocchi, autore di una durissima polemica con le forze che hanno provocato (o non contrastato) lo sfascio, ricevendone di contro pesanti insulti e minacce. Il Coordinamento si scioglie, ponendo fine ad una promettente e amplia alleanza sociale, sindacale e politica, che aveva suscitato notevoli speranze e partecipazione anche tra i giovani “indignati/e”.
1 novembre  A Nizza manifestazione europea contro il vertice del G20, diecimila in corteo. Pochissimi gli italiani/e, non più di un centinaio, dopo il trauma collettivo del 15 ottobre a Roma I COBAS sono comunque presenti con una delegazione.
17 novembre   Il nuovo governo di “intesa nazionale”, capitanato da Monti, che succede al governo Berlusconi dimissionario, ottiene la fiducia al Senato, di fronte al quale manifestano migliaia di studenti e COBAS, che poi si dirigono in corteo all’Università. Altre manifestazioni di protesta si svolgono in 60 città.