Il 2 dicembre 2022, le organizzazioni del sindacalismo di base unite (Confederazione COBAS, CUB, SGB, SICobas, Unicobas, USB, USI-Cit, Cobas Sardegna, ADL Varese) hanno proclamato lo sciopero generale nazionale di tutte le categorie del lavoro dipendente, pubblico e privato, che proponiamo, nell’ottica di uno sciopero sociale generalizzato, anche a tutte le componenti conflittuali che lottano nel nostro Paese per la giustizia economica, sociale e ambientale, e che invitiamo innanzitutto all’Assemblea del 15 ottobre a Milano (ore 9.30, luogo da comunicare)  in preparazione dello sciopero e per discutere in particolare le modalità della mobilitazione per la giornata del 2 dicembre.

Per quel che riguarda le organizzazioni sindacali promotrici, lo sciopero è proclamato PER il rinnovo dei contratti e aumento dei salari con adeguamento al costo della vita e con recupero dell’inflazione; l’introduzione del salario minimo di 12 euro l’ora; la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, il congelamento dei prezzi dei beni primari e dei combustibili; la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario; il blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina; investimenti economici per scuola, sanità pubblica, trasporti, salario garantito per disoccupati e sottoccupati; un piano di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il recupero del patrimonio pubblico in disuso; l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro; lo stop alla controriforma della scuola e la cancellazione dell’alternanza scuola-lavoro e degli stage dei centri di formazione professionale; la difesa del diritto di sciopero e il riconoscimento a tutte le OO.SS. di base dei diritti minimi e dell’agibilità sindacale nei luoghi di lavoro; una politica energetica che utilizzi le fonti rinnovabili, evitando nucleare e rigassificatori; l’aumento delle risorse per la tutela della salute delle donne e per combattere discriminazioni, oppressione nel lavoro, nella famiglia e nella società. E CONTRO le privatizzazioni e il sistema di appalti/subappalti; l’Autonomia Differenziata che disgrega il paese e allarga le differenze sociali tra territori; la guerra e l’economia di guerra, vera sciagura umana e sociale per i popoli ed i lavoratori/trici.

Piero Bernocchi   portavoce nazionale Confederazione COBAS