Di Luca Protettì

Circa 400 insegnati diplomati magistrale stanno manifestando sotto il Miur per chiedere chiarezza sul proprio destino,  dopo che la sentenza negativa dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato li ha di fatto estromessi dalle Gae, mettendo a rischio  anche le cattedre di ruolo, almeno circa 6 mila insegnanti.

È atteso per oggi il parere dell’avvocatura di Stato, anche se dal Miur non arrivano conferme secondo quanto riferito dalla delegazione Cobas ricevuto a colloquio dai funzionari ministeriali.

“il governo, quello che c’è, deve prendere un provvedimento, perché quella sentenza del Consiglio di Stato è un’aberrazione”, ha spiegato Piero Bernocchi dei Cobas. “Queste quasi 50.000 maestre, non solo si sono guadagnate sul campo il diritto e il dovere di insegnare, ma le sette sentenze del Consiglio di Stato precedenti a quest’ultima avevano riconosciuto loro l’abilitazione con il diploma magistrale. Senza pensare che molte di loro insegnano ormai da 10 15 anni”.

Una delle ipotesi portate avanti da alcuni sindacati è per esempio quella di riaprire le GaE, soluzione che non andrebbe a penalizzare nessuno degli interessati, ma che invece porterebbe alla stabilizzazione in tempi nemmeno troppo lunghi di tanti precari da anni in servizio.

“Chiediamo inoltre che vengano riaperte le Gae, dove si deve poter accedere in base a due elementi: gli anni di insegnamento e il titolo di studio. Quindi la scelta sulle assunzioni potrà essere fatta attraverso un punteggio semplice e chiaro“.