Notizia scritta il 22/11/12 alle 12:36. Ultimo aggiornamento: 22/11/12 alle: 12:36

Firmato nella serata di ieri mercoledì 22 novembre il cosiddetto “accordo sulla produttività”. Al tavolo, d’accordo con il governo, Confindustria, Rete Imprese Italia, Abi, Ania Lega Cooperative, Cisl, Uil e Ugl. Non ha firmato la . Secondo Susanna Camusso. “Il punto più critico del documento costruito dalle imprese è che si determina una riduzione dei salari reali dei lavoratori”. Nella sostanza il testo ricalca le linee guida dell’articolo 8 siglato dall’allora ministro Sacconi con i confederali,  compresa. Si sposta cioè il livello contrattuale dal nazionale, come è stato fin adesso, al territoriale/aziendale. Il commento ai nostri microfoni del Prof. Piegiovanni Alleva, giuslavorista. Ascolta

Secondo il testo, in particolare per quello che riguarda i salari, gli aumenti non saranno più vincolati dalla contrattazione di primo livello ma dipenderanno dalla produttività specifica e saranno oggetto di contrattazione aziendale. Saranno quindi determinati dai rapporti di forza sul singolo luogo di , il che provocherà grosse differenze all’interno degli stessi settori, oltre che un impoverimento dei salari. Decisi a livello aziendale anche orari di , distribuzione degli stessi, straordinari, mansioni dei lavoratori, e anche come utilizzare i nuovi strumenti tecnologici (telecamere ad esempio) per il controllo dei lavoratori. Il commento di Piero Bernocchi, della Confederazione . Ascolta