Il testo del 1977 comprende gli scritti più rilevanti, nell’arco di tempo che va dal 1962 al 1973, dei principali economisti sovietici (Liberman, Birman, Kantorovich, Leontev, Novozhilov e altri) che negli anni’60 e ‘70 promossero e sostennero una lunga serie di riforme del sistema economico sovietico, al fine di reggere la competizione con il capitalismo occidentale e con quello statunitense in primo luogo. Ma il libro contiene anche l’originale (almeno per l’epoca) analisi di Bernocchi sulla natura sociale dell’Urss, definita come una forma specifica di capitalismo di Stato, neanche particolarmente avanzata (basterebbe a posteriori confrontarla con l’attuale capitalismo di Stato cinese), che nulla ha a che fare con il presunto e sbandierato “socialismo”. Bernocchi analizza nel libro anche l’ideologia staliniana, all’epoca ancora dominante in URSS, sostenendo che la struttura economica e sociale edificata dallo stalinismo non  sarebbe stata seriamente modificata dalle riforme messe in atto negli anni’60 e ‘70.