Da alcuni giorni i popoli del Rojava e dell’Iraq del nord, in prevalenza curdi, sono sotto i bombardamenti dell’aviazione e dell’artiglieria turca:gia si contano 50 morti e 200 feriti tra la popolazione civile, a decine tra i combattenti SdF/Ypg e i soldati siriani. BISOGNA FERMARE SUBITO QUESTA ULTERIORE CRIMINALE AGGRESSIONE DEL REGIME FASCISTA DI ERDOGAN, PRIMA CHE DIVENTI L’INVASIONE DISPIEGATA DEL ROJAVA, programmata fin da questa estate e ora prevista dopo la messa in scena dell’attentato di Istanbul, attribuito subito a Ypg/Pkk nonostante il diniego mondiale di queste organizzazioni. Oltre 25 attacchi aerei, i pesanti bombardamenti contro la popolazione di Kobane, i lutti, la distruzione dei silos del grano e di altre infrastrutture civili, sono lì a dimostrare i crimini di guerra perpetrati dal governo turco che ha come obiettivo particolare quello di abbattere il simbolo della resistenza vittoriosa all’Isis, e ora al regime terrorista di Erdogan. Mani lorde di sangue quelle del boia Erdogan, strette di recente al G20 e alla COP27 dal capo del governo italiano Meloni, da Biden, Michel e altri boiardi partecipi di questi spudorati vertici, senza alcuna voce e tiepida rimostranza nei confronti dell’Assassino, con il quale, anzi, si stringono nuovi  e ancor più pericolosi affari.
 
 E in IRAN,quasi in simultanea il regime ha attaccato militarmente, con mortai e artiglieria diverse città del Rojilat, il Kurdistan iraniano, culla della grande rivolta popolare, una vera e propria insurrezione di massa che continua a divampare, iniziata più di due mesi fa dopo l’omicidio poliziesco della studentessa Mahsa Jina Amini: rivolta/insurrezione che noi sosteniamo totalmente. Impossibile non pensare a un accordo, esplicito o implicito, tra i regimi di Istanbul e Teheran,  divisi da tutto ma uniti nel cercare di stroncare l’autonomia e un modello politico, quello del confederalismo democratico, radicalmente alternativo  alle autocrazie della regione.
 
 La Confederazione COBAS, da sempre schierata a sostegno dei diritti del popolo curdo e a fianco dei suoi combattenti, condanna le sporche complicità dei governi con il regime turco e impegna immediatamente le proprie sedi a mobilitarsi per contribuire a fermare subito i bombardamenti e ad impedire l’invasione del Rojava. Invita tutti/e a portare le bandiere curde nelle manifestazioni dei COBAS e del sindacalismo di base che si svolgeranno in tutta Italia durante lo sciopero generale del 2 dicembre, ove avrà il massimo spazio anche il sostegno alla rivolta/insurrezione del popolo iraniano contro la dittatura. 

 VITA , TERRA , LIBERTA’  PER IL POPOLO CURDO
 LIBERTA’ PER IL POPOLO IRANIANO DALLA DITTATURA DEGLI AYATOLLAH E DEI PASDARAN

Esecutivo Nazionale Confederazione COBAS