Notizia scritta il 22/06/15 alle 10:35. Ultimo aggiornamento: 22/06/15 alle: 11:58

renziRenzi lavora per portare a casa, da subito, “mezza” riforma della scuola. Per il resto se ne parlerà l’anno prossimo. La settimana che sta per aprirsi è decisiva per le sorti del disegno di legge sulla Buona scuola: per martedì è stata convocata la commissione Cultura, dove si dovrebbe votare l’emendamento composto da un solo articolo con le modifiche definitive al testo, e giovedì potrebbe arrivare il voto a Palazzo Madama.

Il trucco comunque c’è, e si vede: le assunzioni si potrebbero anche fare tutte e 100mila dal primo settembre prossimo, ma soltanto sulla carta e ai fini giuridici. I beneficiari, a questo punto, verrebbero – forse – assunti dal primo settembre 2016.

Un artificio per continuare, ancora per un anno, a nominare i supplenti annuali e fino al termine delle attività didattiche sottraendoli dalle grinfie del preside-sindaco, compresi i 60mila di seconda fascia che altrimenti verrebbero estromessi dalle assunzioni.

In attesa di trovare anche per questi una soluzione in linea con la sentenza della Corte di giustizia europea che lo scorso mese di novembre ha condannato l’Italia per abuso di contratti a tempo determinato nella scuola.Partirebbero dal prossimo anno anche gli albi territoriali e la chiamata diretta dei dirigenti scolastici, due punti nodali dello scontro politico.

Per il ritiro del ddl senza se e senza ma domani, in concomitanza con la Commissione Istruzione, presidio sotto il Senato di tutte le sigle – confederali, autonomi e sindacati di base -, dalle 17 in poi.  Il 24 e il 25, quando il testo dovrebbe arrivare in aula per il voto finale, previste poi iniziative di piazza in tutte le città. Piero Bernocchi, Cobas scuola.