Notizia scritta il 10/10/14 alle 09:21. Ultimo aggiornamento: 11/10/14 alle: 15:42

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Dietro questo slogan  medi di nuovo in piazza questa mattina, venerdì 10 ottobre, in decine di piazze italiane contro la riforma della  targata Renzi Giannini, la cosiddetta “buona ”, fatta in realtà di altri tagli, privatizzazioni e un futuro da precari o lavoratori “volontari”.

Non solo: gli studenti, in particolare quelli autorganizzati nei collettivi, sono in piazza anche come forma di protesta contro il Job Act e le politiche di austerity.

BRESCIA – Corteo autonomo del Kollettivo studenti in Lotta. Concentramento in piazza Garibaldi alle ore 9.30. Ascolta la prima corrispondenza con Michele della redazione con il corteo ancora in fase di composizione.

Ore 10. Ascolta anche la seconda corrispondenza dal corteo con Umberto della Redazione durante il rallentamento del traffico in piazza Repubblica.Con lui Anna, del Ksl.

Ore 10.30 Sanzionate dal basso numerose banche. Lanciato l’appello alla partecipazione al #16ottobre con lo sciopero sociale e metropolitano, con corteo alle ore 18 da piazza Loggia. Ascolta la valutazione di questa giornata di lotta con Anna del Kollettivo Studenti in Lotta di Brescia.

Ore 10.50. Corteo arrivato in piazza Paolo VI, verso l’entrata della Prefettura, militarizzata da celere, transenne e blindati. Fuori dalla Prefettura incontro con il presidio dei lavoratori Cobas Scuola in sciopero. La corrispondenza con Michele, della Redazione.

ALTRE CITTA’ –  A Napoli lo striscione di partenza è “siamSAMSUNGo tutti sovversivi” in solidarietà con i tre studenti denunciati per la  del 2 ottobre BlockBce. 10 mila gli studenti che hanno percorso il centro cittadino dopo essersi riuniti con la  dei lavoratori della scuola.  Ascolta la corrispondenza con Ivan degli studenti autorganizzati campani.

Milano il corteo, particolarmente numeroso, si è concentrato a Largo Cairoli per poi sfilare in centro storico. Anche qui sanzionate lungo il percorso alcune banche. Ascolta la corrispondenza con Lodo del coordinamento collettivi studenteschi

Roma il corteo è partito da piazza Repubblica ed è arrivato sotto la sede del Miur, mentre i movimenti per il diritto all’abitare, fuori dal Tribunale di piazzale Clodio, erano in presidio l’udienza nei confronti di Luca e Paolo, ancora oggi ai domiciliari. La decisione è attesa nei prossimi giorni. Dopo l’udienza movimenti capitolini in corteo spontaneo verso la Rai, dove si è tenuta una conferenza stampa. Ascolta Irene dei Blocchi precari metropolitani.

Manifestazioni anche a Bologna, Torino, Bergamo, Modena, Venezia, Padova Rimini, Pisa,  Modena e in tante altre città.

Per le dirette dai cortei clicca qui    oppure qui

Nel pomeriggio abbiamo raccolto un bilancio dello sciopero generale dei lavoratori della scuola dalla voce di Piero Bernocchi, della confederazione CobasAscolta.

 Di seguito, il volantino d’indizione del corteo di Brescia con il Kollettivo Studenti in Lotta (in foto, la partenza del corteo):

Un nuovo anno scolastico è cominciato, ma le condizioni di noi giovani son le stesse, ed il peso della crisi grava sempre di più sulle nostre spalle.
Secondo l’Istat il tasso di disoccupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni ad agosto in Italia è stato del 44,2%. Il peggiore dal 1977. Questo dicono i dati più aggiornati sull’orizzonte che abbiamo davanti. Noi giovani non abbiamo un posto in questa società, né un presente dignitoso né un futuro speranzoso. Il gioco sta nel tenerci precari e facilmente sfruttabili, aumentando la competizione tra di noi in nome della “meritocrazia”.
In questo presente instabile, il governo continua con le riforme che da molti anni caratterizzano il mondo dell’istruzione ed anche questa volta palesano il tutto nominando questa manovra: “la buona scuola”, che ha tutto tranne che essere buona e nuova.
Tagli alle risorse, tagli al personale e strumentalizzazione del sapere , elementi fondanti della nuova misura del governo, al fine di aumentare la precarizzazione dei giovani. Insomma, le stesse cose che da anni ci propinano sotto ogni governo e linea politica, sia di destra sia di sinistra. I ministri dell’istruzione portano avanti linee di smantellamento della scuola pubblica; Gelmini e Fioroni, solo per citarne alcuni.
Inoltre, sempre più forte si farà l’autorità del Preside che avrà il potere di scegliere i docenti all’interno della sua scuola: di fatto all’ “autonomia scolastica” che tanto piace a Renzi, corrisponde il significato esattamente opposto.
Nella linea di Renzi avverrà la totale eliminazione di qualsiasi individualità e creatività nell’insegnamento. Infatti, gli insegnanti che sapevano rendere la scuola un po’ meno monotona e noiosa, con attività fuori dai programmi scolastici, verranno allontanati per far posto ad insegnanti rigorosi e sudditi dei medesimi programmi che il ministero della pubblica istruzione fornirà e vorrà vedere ben applicati. Processo di classificazione dell’insegnante già conosciuto con le prove invalsi.
Risultato: una scuola ancora più gerarchizzata, autoritaria e inquadrata.
E lo studente? Lo studente non vedrà alcun cambiamento positivo. I problemi manifestati relativi ai costi dei trasporti pubblici urbani ed extra-urbani troppo elevati, i costi dei libri di testo con l’abituale usanza di pretendere nuove edizioni senza che vi sia un reale cambiamento dei contenuti, l’innalzamento del carovita che porta la perdita di numerosi studenti e studentesse per poter fronteggiare alle condizioni economiche familiari devastate dalla crisi, e le tasse scolastiche apparentemente facoltative che reggono di fatto la scuola pubblica; rimangono gli stessi. In aggiunta nessun ascolto hanno avuto i proclami che in questi anni mettevano in evidenza lo stato degli edifici scolastici pericolanti e mal messi.
Allora dove sta il buono e il nuovo?
Secondo noi, non si trovano nella riforma di Renzi, ma nelle piazze e nelle scuole che costruiamo noi giovani, pezzo dopo pezzo, in base ai nostri bisogni e desideri.
Il 10 Ottobre 2014 torneremo di nuovo in piazza e lo faremo portando tutta la nostra rabbia. Ma lo faremo al tempo stesso nella maniera più propositiva. Al loro modello di scuola che punta a mantenerci sudditi di una società che non ci vuole concedere dignità, risponderemo rivoluzionando il modello di scuola stesso. Alle loro riforme del niente risponderemo con una rivoluzione scolastica.
A una scuola che vuole rafforzare la figura autoritaria del preside risponderemo con una scuola antiautoritaria, dove la scuola è dello studente, dove la figura dell’insegnante sarà solo uno strumento per la propria autoformazione. Dove alla meritocrazia renziana che fa rima con competizione si sostituisca la parola solidarietà. Dove ai voti si sostituisca il piacere del sapere. Dove la socializzazione diventa la base portante per progetti futuri e non venga relegata a dieci minuti di ricreazione, come fosse l’ora d’aria delle carceri. Dove la libertà di partecipazione sia sostituita all’obbligo della presenza nelle classi. Dove la scuola non è divisa per indirizzi di studio con materie pre-impostate ma la curiosità di sperimentare cosa ci piaccia fare nella propria vita ci porti a frequentare materie diverse e più disparate. Dove la scuola si formi a partire dai bisogni dello studente e non dall’alto di un ministero.

SCENDIAMO IN PIAZZA PER DIRE FORTE E CHIARO CHE NOI NON CI STIAMO.
LA BUONA SCUOLA LA FACCIAMO NOI.