Notizia scritta il 13/03/14 alle 13:01. Ultimo aggiornamento: 14/03/14 alle: 13:08

RenzieIl giorno dopo la “televendita” di Matteo  a seguito del Consiglio dei Ministri, arrivano le parole della Banca Centrale Europea. “L’Italia non ha fatto tangibili progressi per far scendere il deficit, rimasto al 3 per cento nel 2013 contro il 2,6 raccomandato dall’Europa”.  La prima tirata d’orecchie per il nuovo governo, che ieri, mercoledi 12 marzo, ha presentato alla stampa i punti principali del piano denominato “la svolta buona”: riguarda principalmente fisco,  e casa.

TASSE – Renzi ha annunciato un taglio del 10 per cento nel cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti dai 1500 euro al mese in giù; secondo l’esecutivo questo comporterà un aumento in busta paga di circa 1000 euro all’anno per circa 10 milioni di lavoratori. Restano esclusi i titolari di contratti atipici. Per le imprese riduzione del 10 per cento dell’Irap.

LAVORO – Il cosiddetto “” prevede l’adozione facilitata di contratti precari e apprendistato, l’assegno universale di disoccupazione e la revisione degli ammortizzatori sociali esistenti, da realizzarsi in sei mesi insieme ad un nuovo codice del lavoro. Intanto però il ministro Poletti ha fatto sapere che mancano circa un miliardo di euro per finanziare la cassa integrazione in deroga nel 2014. Questo in un contesto dove, fa sapere l’Inps, nel mese di Febbraio 2014 sono state autorizzate oltre 83 milioni di ore di cassa integrazione, tra interventi ordinari, straordinari e in deroga, con un aumento di oltre il 5% rispetto al mese di febbraio 2013.

CASA – Ne abbiamo già parlato ieri in questo articolo. Va comunque ricordato che se da un lato il governo non intende arginare l’emergenza sociale degli sfratti per morosità incolpevole, dall’altro ha  deciso una stretta repressiva contro gli occupanti di casa cui, secondo quanto stabilito nel  del ministro Lupi, sarà impedita l’iscrizione nelle liste di residenza e l’allacciamento ai servizi.

LE COPERTURE? Le altre misure spaziano dalla riforma del Senato e del titolo V della Costituzione fino alla svendita di 100 auto blu. Renzi, interpellato dai giornalisti, non ha però specificato dove si trovino tutte le coperture finanziarie per mettere in atto il suo piano,  ed è parso evasivo pure sugli strumenti che interà utilizzare per realizzare i provvedimenti. L’analisi ai nostri microfoni dei provvedimenti annunciati dal governo da Maurizio Di Donato,  docente di economia all’università degli studi di Teramo. Ascolta o scarica l’intervista

Vi proponiamo anche un’intervista a Stefano Cristante, sociologo e preside del Corso di scienze della comunicazione all’università del Salento di Lecce. Con lui approfondiamo lo stile comunicativo messo in campo ieri da Matteo Renzi. Ascolta o scarica l’intervista

VALUTAZIONI – Vi proponiamo di seguito altre tre valutazioni complessive:

Gli annunci di Renzi hanno ricevuto un’accoglienza sostanziale speranzosa, e positiva, da parte dei sindacati confederali, intenzionati comunque a vedere più nel concreto cosa ci sarà nei provvedimenti formali che dovranno seguire lo show di ieri. Sentiamo Elena Lattuada, segreteria nazionale della Cgil.

Molto più negativo invece il primo giudizio del sindacalismo di base. Sentiamo al riguardo Piero Bernocchi, Confederazione Cobas

Sul cosiddetto Jobs Act, che prevederebbe un non meglio specificato assegno universale di disoccupazione, la revisione – ossia, il taglio – degli ammortizzatori sociali, da realizzare in sei mesi nel nuovo codice del lavoro e l’adozione facilitata di contratti precari e apprendistato, che toccherebbero 7 assunzioni su 10, abbiamo invece raccolto il commento di Massimo Laratro, avvocato del lavoro e della rete San Precario.