Appena ho ricevuto (18 giugno) dalla Direzione del PRC il documento che segue, il mio stupore è stato tale che ho rischiato di dimenticarmi che alla manifestazione di Porta San Paolo avrebbero partecipato migliaia di persone, spinte da buoni motivi e magari non a conoscenza delle piattaforme di indizione dei promotori: e per un attimo ho avuto l’impulso a rispondere subito con lo scritto che segue. Poi, dopo qualche minuto di “raffreddamento”, mi è stato chiaro che se avessi risposto al PRC e agli altri responsabili delle organizzazioni promotrici della manifestazione di Porta San Paolo, con alta probabilità la mia risposta sarebbe circolata e sarei apparso come uno che intende boicottare, nel suo piccolo, una manifestazione alla quale, comunque, avrebbe partecipato, al di là della piattaforma, un sacco di gente ben intenzionata. Ma ora, nel post-manifestazione posso far circolare queste mie considerazioni, nella speranza che siano di qualche utilità per almeno limitare/contenere questa negativa deriva a cui viene trascinata buona parte della “sinistra conflittuale” verso un antimperialismo “campista” e a una sola dimensione, che minimizza o addirittura, come nel caso del materiale citato, cancella le gravissime responsabilità della Russia putiniana nell’aggravarsi del bellicismo planetario, pur ammantando il tutto con un impossibile “pacifismo” unidirezionale (scritto la sera del 21 giugno)
E’ incredibile lo scritto della direzione PRC (che allego di seguito) di mercoledi 18 giugno. Non c’è neanche una parola contro chi la guerra in Europa l’ha iniziata tre anni e mezzo fa, e da allora la conduce spietatamente. Niente contro l’imperialismo russo, niente contro Putin, anzi, il contrario: gli attacchi russi sono considerati addirittura “inverosimili” (“il riarmo europeo si fonda su una minaccia inverosimile di attacco russo”). Da questo testo risulterebbe che sarebbe l’Europa a prepararsi ad attaccare la Russia , sarebbe “l’Occidente a scegliere la strada della guerra”. Insomma, quella che la Russia conduce da tre anni e mezzo non sarebbe catalogabile come guerra ma minimizzata, come propagandato fin dall’inizio dal satrapo neozarista, che provò incredibilmente a descriverla come “operazione di polizia”: tesi che peraltro, per la verità, da mesi Putin stesso ha smesso di sostenere.
E quelle russe non sarebbero armi da vituperare, anzi, neanche le si menziona. Il terrificante apparato bellico russo – per il quale il termine “ri-armo” è inadatto, perchè l’imperialismo russo , come prima di esso quello sovietico, fa da sempre delle armi il suo strumento principale per le mire di dominio imperiale, essendo, dal punto di vista della potenza economica, un vero e proprio “nanetto” – verrebbe dispiegato, sembrerebbe di dover desumere da questo testo, senza conseguenze per l’auspicata “pace”. Il tanto sbandierato “pacifismo”, risultando radicalmente unilaterale e ad una sola dimensione, volutamente ignora il ruolo dell’imperialismo russo, senza manco il più vago accenno critico, e rovescia cause ed effetti: e cioè, non sarebbe la guerra di aggressione russa all’Ucraina a provocare il riarmo dei paesi europei, ma sarebbe il riarmo di questi ultimi a provocare la guerra, come se essa non esistesse già da tre anni e mezzo in Europa.
Ma se si trattasse solo del PRC, pazienza: il guaio maggiore è che anche i comunicati delle altre organizzazioni promotrici della manif di Porta San Paolo cancellano totalmente l’ultra-bellicismo russo, l’invasione e i bombardamenti di tre anni e mezzo sull’Ucraina, le centinaia di migliaia di vittime ucraine della feroce aggressione russa. E nel contempo ingigantiscono il pericolo del “bellicismo europeo”, come se davvero fossimo di fronte ad una Europa unita in preda ad una “folle volontà imperialista”, che da tali scritti risulterebbe la grande minaccia per l’umanità, malgrado le leadership di tali organizzazioni dovrebbero ben sapere che non esiste un imperialismo europeo unico e unito, nè esisterà un esercito europeo. E questo per la semplice ragione che non esiste un’Europa unita ma solo singoli stati i quali – pur se si vivono come velleitarie “potenze” e malgrado la volontà di aumentare i propri armamenti e il proprio ruolo nel mondo – continueranno a beccarsi come “i polli di Renzo”, mentre sono destinati ad una sempre più evidente irrilevanza nello scacchiere geopolitico, dove a dominare sono e saranno ben altre, effettive, potenze imperiali, economiche e militari.
E poi, questa litania sulla necessità della “trattativa”, della diplomazia, di “far cessare le armi e iniziare il dialogo”, quando il cialtrone in chief Trump, pur gestore della maggiore potenza militare al mondo, dopo le rodomontate degli inizi (“farò finire le guerre in 24 ore”), non è riuscito a spostare di un centimetro la volontà putiniana di impadronirsi dell’Ucraina e di riportare la Russia ai livelli imperiali dell’Unione Sovietica. E chi sarebbero, dopo i clamorosi flop di Trump, questi padreterni (o madreterne) in grado di portare ad un tavolo di trattative vere la Russia neoimperiale e il suo neo-zar? Davvero i “pacifisti/e” ad una sola dimensione vorrebbero farci credere che Putin, che ha sbeffeggiato Trump, non vedrebbe l’ora di trattare seriamente con i Macron, i Merz, le Meloni e gli Starmer? Assurdo, fuori dal mondo, totalmente inverosimile! Disarmare gli stati europei, va bene. Ma chi disarmerà Putin? Come si può pensare che funzioni un “pacifismo” del tutto unilaterale e unidirezionale, un disarmo a senso unico, mentre la Russia ha ingigantito ulteriormente negli ultimi tre anni il suo già enorme apparato bellico?
Certo, sono sicuro che la manifestazione di Porta San Paolo non inneggerà ad Hamas o agli ayatollah iraniani e non vi si bruceranno le bandiere della UE (cose che invece assai probabilmente accadranno nella manifestazione “alternativa” di P. Vittorio, dichiatamente putiniana e hamasiana) e che la grande maggioranza di chi vi parteciperà non lo farà con “spirito putiniano”. Resta il fatto, però, che gli scritti dei promotori/trici di P. San Paolo finiscono per cancellare la consapevolezza, che dovrebbe essere collettiva, di quanto la Russia putiniana,al pari dell’imperialismo USA, sia una tremenda minaccia planetaria per l’umanità, contribuendo, consapevolmente o meno, alla “vulgata” putiniana, già assai forte nella sinistra italiana, comunque intesa. E per mascherare questa evidenza non possono bastare denunce – ovviamente dovute, condivisibili e sottoscrivibili – contro i crimini di Netanyahu, contro la Nato e l’imperialismo USA e contro le prospettive di aumento delle spese militari, a scapito e a detrimento delle specie sociali, nei paesi europei (scritto il 18 giugno)
Piero Bernocchi
COMUNICATO: |
Il Partito della Rifondazione Comunista invita alla massima partecipazione alla manifestazione nazionale che si terrà sabato 21 a Roma, con concentramento a Porta San Paolo alle ore 14, indetta dalla campagne STOP REARM EUROPE, di cui siamo attivamente protagonisti dall’inizio, e Ferma il Riarmo. Si tratta di un appuntamento a cui lavoriamo da mesi con la convinzione che è oggi più che mai indispensabile un largo fronte pacifista e consideriamo la convergenza di 440 realtà sociali e politiche un fatto assai positivo. Manifesteremo alla vigilia del summit della NATO che a L’Aja impegnerà i paesi europei ad aumentare la spesa militare fino al 5% del Pil e dopo una riunione del G7 che ha confermato la complicità occidentale con i crimini di Netanyahu. Per l’occasione, sempre sabato 21, si terrà a L’Aja anche un contro vertice, aperto da Jeremy Corbin al quale parteciperemo. Saremo presenti anche alla manifestazione contro riarmo NATO che si terrà il giorno dopo a L’Aja, domenica 22, con una delegazione della Sinistra Europea.Mentre prosegue il genocidio a Gaza, l’attacco israeliano all’Iran – con la copertura di USA, G7, UE e NATO – conferma che l’Occidente ha scelto la strada della guerra per imporre il proprio predominio sul resto del mondo.Il riarmo che ci impone la NATO, come l’attacco israeliano all’Iran, testimoniano la realtà di una folle volontà imperialista del blocco occidentale che rischia di portarci verso la terza guerra mondiale e la catastrofe atomica. Il riarmo europeo, a cui si allinea Meloni ubbidendo a Trump e a von der Leyen, si tradurrà in nuovi ed enormi tagli della spesa pubblica destinata alla sanità, allo stato sociale, all’istruzione, alla ricerca, al lavoro a vantaggio di un’economia di guerra.Il vertice della NATO si prepara a una dichiarazione di guerra contro il resto del mondo e anche contro gli stessi popoli europei che pagheranno i costi economici del riarmo.La complicità con i crimini di uno stato terrorista come Israele, guidato da un governo di fascisti e integralisti, conferma per l’ennesima volta che le politiche di guerra non hanno nulla a che fare con i diritti umani, la legalità internazionale, la democrazia. Il riarmo europeo è assolutamente ingiustificato e si fonda su una minaccia inverosimile – e negata persino dai servizi segreti USA – di attacco russo. Facciamo appello a tutte le cittadine e i cittadini che si riconoscono nei principi della Costituzione antifascista e nel ripudio della guerra. Solo un grande movimento popolare per la pace, italiano e europeo, può fermare la logica della guerra. Roma, 18 giugno 2021 La segreteria nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea |