Confederazione Cobas
PER IL RISPETTO DEI REFERENDUM, I BENI COMUNI, UN’USCITA ALTERNATIVA DALLA CRISI
Il Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua ha indetto e organizzato per domani 26 novembre una manifestazione nazionale a Roma (P.della Repubblica ore 14) per la difesa dell’acqua pubblica, per la sua completa ri-pubblicizzazione, contro la privatizzazione degli altri servizi locali e nazionali, per il rispetto dell’esito referendario e la democrazia, per i beni comuni, per un’uscita alternativa dalla crisi. Il 13 giugno, con un voto plebiscitario al 95,8%, 27 milioni di italiani/e si sono pronunciati a favore dell’acqua pubblica, tolta dalle mani dei privati e dalle logiche del profitto, ed hanno votato anche contro la privatizzazione degli altri servizi pubblici locali.
Tale voto è stato totalmente disatteso: tra le norme abrogate dai referendum c’era anche quella che prevedeva “la remunerazione del capitale investito” nelle bollette, fissata al 7% ma in molte realtà abbondantemente oltre il 10% e fino al 20%: ebbene, la cancellazione di quel 7%, e la riduzione conseguente delle bollette, non è avvenuta in nessun luogo. Inoltre in molti Comuni e Regioni gli amministratori (di centrodestra e centrosinistra) continuano a cedere la gestione dell’acqua a società private, mentre prosegue l’opera di privatizzazione dei servizi pubblici nei trasporti urbani (in prima fila il “campione” fiorentino del centrosinistra Renzi) e nella raccolta rifiuti. Di conseguenza, oltre al corteo di domani, il Forum per l’acqua ha promosso una campagna di “obbedienza civile” per l’autoriduzione del 7% sulla bolletta (obbedendo al voto referendario) e perché venga data applicazione alla Legge di iniziativa popolare (con 400 mila firme) che richiede la totale ri-pubblicizzazione del servizio idrico nazionale.
I COBAS, che fanno parte fin dall’inizio del Forum, parteciperanno con delegazioni da varie città al corteo di domani, condividendone totalmente le ragioni e sottolineando come il governo Monti sia intenzionato ad andare in direzione opposta al voto referendario, tramite ulteriori privatizzazioni dei servizi pubblici locali e nazionali, per rendere tutti i beni comuni fonti di profitto per il capitale privato e di Stato. Con lo sciopero generale del 17 novembre e nelle piazze con gli studenti, abbiamo sfiduciato a tempo di record il nuovo governo che, oltre alle citate privatizzazioni, vuole continuare a far pagare la crisi a chi l’ha sempre pagata, ai settori più svantaggiati e indifesi della società, imponendo la libertà totale di licenziare nel privato e nel pubblico, l’eliminazione delle pensioni di anzianità e del sistema retributivo, la svendita del patrimonio naturale e artistico e le distruttive Grandi Opere, la re-introduzione dell’ICI sulla prima casa, confermando per il Pubblico Impiego il blocco dei contratti fino al 2014 e per la scuola anche degli scatti di anzianità.
LA CRISI E IL DEBITO VANNO PAGATI DA CHI LI HA PROVOCATI E DA CHI CI SI ARRICCHISCE.
Il governo Monti, che di “tecnico” non ha nulla vivendo del sostegno tutto politico del PDL, PD, Terzo Polo e IdV, con i quali contratterà ogni decisione, non intende invece far pagare la crisi a chi l’ha provocata e a chi ci si arricchisce. Con una seria patrimoniale, recuperando gran parte della evasione fiscale, riducendo drasticamente la corruzione nelle strutture pubbliche, eliminando le “pensioni d’oro”, cancellando le missioni di guerra e tagliando le spese militari avremmo centinaia di miliardi annui non solo per aggiustare il bilancio ma per salari e pensioni adeguati, investimenti nell’istruzione e nella sanità, nei servizi sociali, nella tutela del patrimonio naturale ed artistico; per porre fine alla precarietà e garantire un reddito minimo per tutti/e.
ACQUA BENE COMUNE, AUTORIDUZIONE, PUBBLICIZZAZIONE.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
25 novembre 2011