Cobas Scuola

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Il 28 aprile (29 e seguenti in Sardegna).

Verso lo sciopero plebiscitario del 5 maggio, per il ritiro totale del Ddl Renzi e un decreto urgente per l’assunzione dei precari

Mentre procede l’organizzazione di quello che, il 5 maggio, dovrebbe essere il più grande sciopero della storia della scuola italiana – indetto dai COBAS da tempo e poi fatto proprio anche da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda – che, oltre a chiudere la stragrande maggioranza degli istituti, annullerà gli insulsi quiz Invalsi alle elementari,il 28 aprile (il 29 e seguenti in Sardegna) in tutte le scuole si svolgeranno le elezioni del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI). Il CSPI fu istituito  dalla legge Casati quale organo della Pubblica Istruzione del regno d’Italia (1861). Redigeva i programmi, selezionava i candidati alle cattedre universitarie, era commissione disciplinare per docenti e studenti, ed altro.

Questi compiti, ed altri nuovi, vennero affidati anche al CSPI dell’Italia repubblicana, che dal maggio 1974 assunse il nome di Consiglio Nazionale Pubblica Istruzione (CNPI), svolgendo fino alla fine del secolo funzioni di controllo sulle attività, programmi e riforme della PI ma determinando anche – tramite le sue elezioni con liste nazionali e proporzionale pura – la rappresentatività dei sindacati e i diritti di trattativa e assemblee in orario di lavoro attribuiti a coloro che raggiungevano la soglia del 5%.

Ma il primo governo Prodi di centrosinistra, il ministro della PI Berlinguer e i sindacati tradizionali mal sopportavano “l’intralcio” di un CNPI sui loro progetti di scuola-azienda, nonché la possibilità per i COBAS – docenti ed Ata che lavorano nelle scuole e non sindacalisti di mestiere – di avere piena libertà sindacale nelle scuole. E dunque annullarono sia la rappresentatività legata alle elezioni del CNPI (legge Bassanini) sia di fatto lo stesso Consiglio, re-introducendo un Consiglio Superiore che avrebbe dovuto essere “più snello” ma che dal 1999 (decreto legislativo n.233) non è mai stato costituito. Ora, però, il Consiglio di Stato ha imposto al MIUR elezioni nazionali per la  effettiva costituzione del CSPI, anche se con tempi strettissimi, resi ancor più impervi dal silenzio  degli organi scolastici e dei sindacati “rappresentativi” che non vogliono un organo di controllo sull’istruzione pubblica e ancor meno che i COBAS possano recuperare, attraverso elezioni democratiche, i diritti sindacali per sé e per tutti i lavoratori/trici della scuola.

Malgrado ciò, abbiamo cercato di informare docenti ed Ata dell’importanza di queste elezioni, per un CSPI che, come recita il decreto legislativo che lo istituì, sia “garanzia dell’unitarietà del sistema nazionale dell’istruzione” e esprima pareri vincolanti “sulle politiche e lo stato giuridico per il personale della scuola, la valutazione, i programmi scolastici, l’organizzazione generale dell’istruzione”; nonché per un meccanismo elettorale che permetta ad ognuno/a di votare per il sindacato a cui vuole siano garantiti i pieni diritti sindacali. Ed orainvitiamo a votare  COBAStutti coloro che non vogliono la cattiva scuola di Renzi, che chiedono il ritiro del suo ddl e l’assunzione dei precari che da anni lavorano nella scuola, che rifiutano la scuola-azienda con superpoteri assegnati a presidi-padroni che assumono e licenziano, premiano e puniscono docenti ed Ata; coloro che non vogliono la scuola-quiz in cui si valutano scuole, docenti e studenti con i ridicoli indovinelli Invalsi, e che sono stufi della scuola-miseria, con i contratti di docenti ed Ata bloccati, il taglio dei finanziamenti e i soldi pubblici regalati alle scuole private. I COBAS in questi anni sono stati in primissima fila in tutte le lotte contro queste degenerazioni della scuola pubblica, contro il suo immiserimento materiale e culturale, così come, unici, sono stati nel cuore delle lotte degli “inidonei”, dei Q96, degli ATA precari, dei lavoratori/trici delle scuole in carcere, delle modelle viventi e dei docenti di materia alternativa, contribuendo in maniera determinante ad alcune vittorie importanti. E ora abbiamo promosso lo sciopero del 5 maggio per tutta la categoria, e quelli del 6 alle elementari e del 12 alle superiori per boicottare i quiz, spingendo anche gli altri sindacati “rappresentativi” a confluire il 5 in uno sciopero che si annuncia plebiscitario e senza precedenti.

E infine, votare COBAS alle elezioni CSPI significa anche permetterci di riaprire la vertenza per il riconoscimento della rappresentatività dei COBAS e la restituzione dei pieni diritti sindacali (a partire da quelli di contrattazione e di assemblea in orario di lavoro) a noi e a tutti i docenti ed Ata che non si sentono rappresentati dai sindacati “monopolisti” e concertativi.

 

Piero Bernocchi  portavoce nazionale COBAS

 

27 aprile 2015