Confederazione Cobas

CONTINUA L'OCCUPAZIONE DELL'USP DI ROMA

Da venerdi mattina un gruppo di lavoratori/trici precari della scuola di Roma sta occupando l’ Ufficio Scolastico Provinciale di Roma ( Via Pianciani ).

L’occupazione è stata decisa contro i drammatici tagli nell’istruzione pubblica che lasciano senza lavoro, dopo anni o decenni di supersfruttamento, decine di migliaia di precari della scuola – docenti ed Ata – e immiseriscono ancor più una scuola pubblica già dissanguata da una continua riduzione di investimenti e impegni da parte dello Stato. La protesta vuole essere anche una risposta all’ultimo e catastrofico progetto della Gelmini , i cosidetti “contratti di disponibilità” che non sono altro che un tentativo di dividere i precari offrendo ad una ristrettissima fascia di essi dei contratti regionali per mansioni vaghe e ultraflessibili in cambio di sottosalari, la cui copertura finanziaria al momento neanche esiste. Progetto che i precari e i Cobas condannano nettamente e che sta ricevendo invece l’appoggio anche dei sindacati concertativi.

I Cobas, tra i principali promotori della battaglia in corso contro i tagli e sostenitori di tutte le lotte che i precari stanno portando avanti, sostengono fattivamente con ogni modalità necessaria questa ulteriore, sacrosanta protesta dei precari/e ed invitano tutti/e ad esprimere la loro solidarietà ai lavoratori/trici che stanno lottando per il posto di lavoro e per la scuola pubblica, in particolare, per chi abita a Roma, recandosi a V.Pianciani (Metro A, fermata Manzoni) in questi giorni e partecipando lunedi 7 dalle ore 15 alla manifestazione che si svolgerà davanti all’USP.

Prendiamo atto infine che la forza e la compattezza della protesta e l’ampio sostegno ricevuto da essa hanno dissuaso finora polizia e carabinieri dall’effettuare azioni repressive nei confronti dei lavoratori in lotta: e ci auguriamo che, a differenza di quello che è accaduto in altre città, questo continui ad essere l’atteggiamento delle forze dell’ordine a Roma (e altrove) nei prossimi giorni.

Piero Bernocchi portavoce nazionale Cobas