Di Reginaldo Palermo – 15/03/2019

Con un appello indirizzato ai sindacati rappresentativi del comparto scuola e alle associazioni professionali che avevano sottoscritto il documento unitario contro il progetto di regionalizzazione, i Cobas invitano tutte le organizzazioni a riflettere sulla necessità di promuovere uno sciopero generale di tutto il mondo della scuola.

No alla regionalizzazione

“La regionalizzazione – sostiene il portavoce nazionale Piero Bernocchi – farebbe scomparire il carattere unitario dell’istruzione, a partire dai programmi e dal reclutamento di docenti e ATA, creando divaricazioni stipendiali tra lavoratori/trici presenti nelle stesse scuole, a seconda che siano “assoggettati” al sistema regionalistico o a quello residuale statale, con alcuni gravi interrogativi rispetto ai criteri di reclutamento, al loro inquadramento giuridico e alla posizione rispetto al contratto nazionale”.
“Una ulteriore e massiccia divaricazione socio-economica tra Nord e Sud – 
aggiungono i Cobas – comporterebbe un irrimediabile e definitivo dislivello tra le due parti dell’Italia con costi sociali elevatissimi, rischiando di abbandonare i giovani delle regioni più povere ad essere preda della malavita organizzata, che soprattutto in quei territori trova ancora manovalanza a basso costo”.
Secondo i Cobas “la Lega vuole portare al più presto a casa questa autonomia, mentre il M5S ha già abbondantemente dimostrato che, pur di restare al governo, è disposto a rinunciare ai suoi sbandierati cavalli di battaglia”.
Per questo motivo, secondo Bernocchi, è necessario che “in tempi rapidi tutti i sindacati della scuola, al di là delle divergenze su altri punti, ritrovino quell’unità che raggiunsero il 5 maggio del 2015, con il più grande sciopero (pari solo a quello del 17 febbraio 2000 che cancellò il “concorsaccio” di Berlinguer) della storia della scuola italiana”.

Uno sciopero al più presto

“Facciamo dunque appello agli altri sindacati – concludono i Cobas – affinché si arrivi, con l’adesione anche delle associazioni e comitati in difesa della scuola pubblica e facendo seguito al Tavolo unitario già costituito, ad una grande giornata di sciopero con la partecipazione corale del personale scolastico, oltre che degli studenti, che porti in piazza il popolo della scuola pubblica per bloccare il disastroso progetto di disgregazione del sistema scolastico nazionale”.