Piero Bernocchi dei Cobas interviene riferendosi allo sciopero del 13 novembre, riflettendo sull’assenza dei sindacati confederali e della Gilda.

“Dell’unico appuntamento di lotta possibile per impedire l’applicazione delle parti più deleterie della legge Giannini, afferma Bernocchi, contro l’esclusione di 100 mila precari dalle assunzioni e il vergognoso aumento medio di 8 euro lorde al mese nel rinnovo contrattuale. Incredibile e inspiegabile la defezione dalla protesta di Cgil-Cisl-Uil, Snals e Gilda che a maggio hanno scioperato con noi e ci hanno seguito nel blocco degli scrutini. Si sono limitati a convocare una manifestazione del pubblico impiego a fine novembre senza sciopero dove la lotta della scuola svanisce e hanno inviato al governo e alla scuola un segnale di resa incondizionata”.
Si ricorda che le motivazioni dello sciopero riguardano i metodi di valutazione degli insegnanti, il sistema scuola – lavoro introdotto dalla riforma, le disparità di trattamento tra gli assunti prima e dopo l’entrata in vigore della legge e il contenuto delle leggi delega ancora da discutere in Parlamento.
Vengono chiesti maggiori investimenti (raddoppio immediato) e l’eliminazione dei tagli effettuati sul personale Ata.