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17 gennaio   Manifestazione nazionale a Roma per fermare il massacro dei palestinesi a Gaza da parte dell’esercito israeliano, con 150 mila persone in corteo, con una presenza massiccia di migranti. Bernocchi la definisce “la più grande manifestazione in solidarietà al popolo palestinese che si sia mai svolta in Italia”.
27 gennaio-1 febbraio   Forum Sociale Mondiale a Belem (Brasile, Amazzonia) con una grande partecipazione popolare, 80 mila iscritti/e, 4000 organizzazioni circa, da 150 nazioni, 130 mila persone alla marcia di apertura. Si sperimenta la formula proposta nel Consiglio Internazionale dai membri italiani (Bernocchi e Bolini): dopo le iniziative autogestite, si svolgono Assemblee tematiche che raggruppano quanto uscito dai seminari su quel tema, seguite da una Assemblea delle Assemblee che riassume quel che è emerso dalle Assemblee a tema. Per i COBAS Bernocchi tiene la relazione all’Assemblea sulla Guerra e ne riporta i risultati nella Assemblea delle Assemblee, il cui svolgimento viene disturbato non poco (si svolge all’aperto) dalla pioggia battente. Il momento clou del FSM è l’Assemblea con i quattro presidenti progressisti al potere in America Latina, cioè Chavez, Correa, Morales e Lugo.
14 febbraio   Manifestazione nazionale NO VAT aperta dallo striscione “Fuori il Vaticano dallo Stato e dai letti”. Cinquemila persone in corteo a Roma.
13-15 marzo   Ad Atene EPA (Assemblea preparatoria europea) verso il prossimo Forum europeo di Istanbul. E’ una delle meno partecipate e intense della storia del FSE, trapela stanchezza e anche l’opposizione di una parte significativa del movimento altermondialista alla scelta della Turchia come sede del FSE. La delegazione italiana (Bernocchi, Bolini, Mecozzi) prova a vivacizzarla riferendo assai positivamente sul FSM di Belem e proponendo di applicare anche al FSE di Istanbul il modello delle Assemblee tematiche e la conclusione con l’Assemblea delle Assemblee.
6 marzo   Manifestazioni in 15 città italiane di COBAS, RdB e SdL per protestare contro la volontà del governo di procedere ad ulteriori restrizioni del diritto di sciopero. A Roma la protesta si concentra davanti alle sedi della Cisl e della Commissione di garanzia.
28 marzo  In occasione del vertice del G14 con i ministri di Lavoro e Welfare dei principali paesi, manifestazione nazionale indetta dal Patto di base (COBAS, Cub, SdL) e dagli studenti universitari. Molta tensione nei giorni precedenti, con una martellante campagna dei mass media sulla possibilità di incidenti, anche a causa dei divieti, fino all’ultimo, del corteo degli universitari fino al luogo di raduno unitario nonché di concludere la manifestazione a P. Navona. Ma alla fine tutto fila liscio e malgrado la pioggia almeno 50 mila persone raggiungono P. Navona.
4 aprile A Strasburgo manifestazione europea contro le celebrazioni del 60° anniversario della NATO, con la partecipazione anche dei COBAS. Centro della città off limits, il corteo deve girare nella periferia, percorrendo in arrivo e partenza una ventina di chilometri e venendo ripetutamente bloccato. Scontri ripetuti tra centinaia di giovani del “blocco nero” e polizia, incendiato un albergo.
15 maggio  Sciopero generale della scuola (e dei trasporti urbani) indetto da COBAS, RdB, SdL contro il taglio di 57 mila posti di lavoro, la legge Gelmini, le proposte di legge Aprea e Cota, per la stabilizzazione dei precari. Manifestazioni in molte città, a Roma corteo dal MIUR a P. Navona.
19 maggio   A Torino manifestazione di protesta contro il raduno dei rettori universitari del paesi del G8 (G8 Università): cinquemila in corteo, in netta prevalenza studenti universitari, con una folta delegazione di docenti COBAS. Cariche della polizia e lancio fitto di lacrimogeni contro gli studenti che volevano entrare nella “zona rossa”.
30 maggio  A Roma manifestazione della Rete NoG8 contro il G8 Immigrazione in svolgimento in città, nel quadro del più generale G8 che dalla Maddalena è stato spostato a L’Aquila, dopo il terremoto e su proposta di Berlusconi che aveva affermato “i no global non avranno il coraggio di venire a protestare a L’Aquila”. Di nuovo molto “terrorismo” mediatico e divieti di polizia ma alla fine la mediazione condotta dai COBAS, principali animatori della protesta, permette di svolgere regolarmente il corteo di 7 mila persone fino a P. Navona.
19-21 giugno   A Vienna EPA (Assemblea preparatoria europea) verso il FSE di Istanbul. Presenza limitata come già nelle ultime due EPA (80 persone circa) a conferma della limitata attrattiva di questa edizione del Forum, aggravata dalla spaccatura nel Comitato promotore turco e della fuoriuscita da esso di una componente rilevante che in questi anni aveva sempre rappresentato la Turchia nei Forum. La delegazione italiana (Bernocchi, Bolini, Mecozzi) insiste molto sulla necessità di dare molto rilievo alla questione kurda per accreditare il Forum, proponendo che la prossima EPA si svolga a Diyarbakir (Kurdistan turco) e di seguire il modello organizzativo dell’ultimo FSM di Belem. Entrambe le proposte vengono accettare.
6-7 luglio  Durante tutto l’arco delle due giornate, manifestazioni in tutta Italia contro l’imminente G8 a L’Aquila. A Roma, in entrambi le mattinate, scontri in vari punti della città tra manifestanti e polizia con numerosi fermi (che arriveranno a 66 entro il 7 sera) e alcuni feriti, corteo nel pomeriggio con migliaia di partecipanti. I COBAS sono la forza trainante delle iniziative.
10 luglio  A L’Aquila manifestazione nazionale contro il G8 che si svolge nella città devastata dal terremoto. Grande tensione intorno al corteo, montata pesantemente dai mass media nei giorni precedenti ma anche per contrasti vistosi con alcuni Comitati locali, legati al PD, che hanno contrastato l’iniziativa. Il corteo, convocato dalla Rete Nazionale G8, deve affrontare una gara di resistenza, percorrendo 8 km fino al centro della città con quasi 40 gradi all’ombra e sotto un sole implacabile. Circa 10 mila persone comunque sfilano pacificamente; il servizio di autotutela dei COBAS garantisce l’effettuazione regolare del corteo e nel finale evita scontri con la polizia.
5 – 14 settembre   Dieci giorni di mobilitazione dei precari/e della scuola contro i tagli di posti di lavoro. Occupati alcuni Provveditorati, i manifestanti salgono sui tetti. A Roma l’occupazione dell’USP (Ufficio scolastico provinciale) provoca l’intervento della polizia che intende far uscire i manifestanti. Dopo una lunga trattativa tra COBAS e questura, l’occupazione permane, anche se su uno spazio più limitato. Nei giorni seguenti, si sposta in una “accampata” davanti al Ministero ove si svolge anche un partecipato sit-in  organizzato dai COBAS.
25-27 settembre EPA a Diyarbakir (Kurdistan turco), abbinata al Primo Forum Sociale Mesopotamia. Modesta presenza europea anche a causa delle difficoltà per raggiungere la città, comunque molto apprezzata in città, il cui sindaco incontra una delegazione del FSE (per gli italiani Bernocchi, Bolini e Mecozzi) e propone che una parte del prossimo FSE si svolga a Diyarbakir, in contemporanea con Istanbul. Nella manifestazione di apertura del Forum almeno 5 mila persone sfilano tra due ali di folla; in testa i familiari dei militanti kurdi uccisi dai turchi, con le loro foto.
3 ottobre   Due manifestazioni nazionali dei precari/e della scuola a Roma, una con un corteo che arriva fino al Ministero, organizzata dai COBAS e da altri sindacati conflittuali, l’altra, gestita dalla Cgil, a Piazza del Popolo dove si tiene un’iniziativa della FNSI in difesa della libertà di stampa. Complessivamente, in piazza circa 10 mila precari/e, distribuiti equamente nelle due iniziative.
17 ottobre  Manifestazione nazionale a Roma contro la politica governativa sull’immigrazione. Circa 100 mila persone in piazza.
23 ottobre   Sciopero generale contro le politiche economiche e sociali del governo e contro la Legge Finanziaria convocato da COBAS, RdB, SdL e Cub. Le prime tre sigle danno vita anche alla manifestazione nazionale a Roma, con i testa i COBAS e i precari della scuola. La Cub dà vita invece ad alcune iniziative regionali.