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DOCENTI ED ATA, PRECARI E STABILI, STUDENTI E GENITORI UNITI CONTRO LA SCUOLA-MISERIA

A conclusione di un ventennio in cui governi di centrodestra e centrosinistra hanno fatto a gara nel ridurre l’investimento nell’istruzione pubblica (oggi in Italia è meno del 9% della spesa complessiva mentre la media dei paesi “sviluppati” è del 13.3%), il taglio di 140 mila posti di lavoro in tre anni, con l’espulsione massiccia dei precari, operata da Tremonti-Gelmini, impone definitivamente una scuola-miseria che non garantisce più neanche l’ordinario funzionamento degli istituti e riduce drasticamente gli stipendi già miseri dei docenti ed ATA, con il blocco degli scatti di anzianità e dei contratti.

Ma le lezioni sono iniziate nel segno della lotta tracciato dai precari nell’ultimo mese e da decine di migliaia di docenti ed ATA “stabili” che hanno scioperato con i COBAS durante gli scrutini di giugno e che ora mettono nuovamente in campo la loro opposizione al degrado della scuola pubblica. In tanti istituti è partita la campagna contro il collaborazionismo e le illegalità nelle scuole, con il blocco di progetti, attività aggiuntive, cattedre oltre l’orario contrattuale, accettazione in aula di alunni di altre classi, attività di coordinamento, viaggi di istruzione e visite guidate. Però, essendo questo – pur nel quadro della ventennale politica di impoverimento della scuola – l’attacco più massiccio all’istruzione pubblica, la protesta deve mettere in campo tempestivamente un grande sciopero generale della scuola. In tale direzione abbiamo proposto a tutte le strutture organizzate e ai sindacati intenzionati a difendere la scuola pubblica di promuovere insieme tale sciopero, indicando la data del 15 ottobre, ma dichiarandoci disponibili ad accettare altre date se comunemente giudicate più efficaci.

Per tutta risposta, la CGIL, dopo aver tuonato “contro il più grande licenziamento di massa in Italia”, ha convocato un insignificante sciopericchio di 1 ora (che si traduce al più in un ingresso posticipato di un’ora degli studenti) per l’8 ottobre, coprendosi dietro uno sciopero di strutture studentesche legate a questo sindacato e al PD; mentre nessun segno di vita è venuto dagli altri sindacati “rappresentativi” a parole contrari alla scuola-miseria.

Preso atto della situazione, convochiamo lo SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA VENERDI 15 OTTOBRE CON MANIFESTAZIONI TERRITORIALI contro i tagli di posti di lavoro, di classi, materie, orario, contro l’espulsione in massa dei precari e per la loro assunzione stabile, contro la scuola-miseria e per un massiccio investimento nell’istruzione, per il recupero integrale degli scatti di anzianità e dei contratti, contro la “riforma” delle superiori, le cattedre extra-large e l’aumento del numero di alunni per classe, che peggiorano vistosamente la didattica e rubano il lavoro ai precari. In tale giornata sciopereranno e manifesteranno con noi, oltre a tanti docenti ed ATA “stabili”, le strutture dei precari, degli studenti e dei genitori che sono intenzionate a difendere l’istruzione pubblica contro il governo della scuola-miseria ma senza fare sconti a quei partiti del centrosinistra che, quando per due volte furono al governo in posizione dominante, contribuirono anch’essi all’immiserimento della scuola pubblica.

Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS