L’ipotesi contenuta nel ddl ‘La Buona Scuola’, dei presidi che decretano i prof migliori, ascoltando anche una rappresentanza di genitori e, alle superiori, della componente studentesca, non va proprio giù ai Cobas.

“Restiamo in attesa di una nuova convocazione da parte del ‘cattivo maestro’ Renzi – ha detto il leder storico, Piero Bernocchi – affinché spieghi, fra l’altro: come potrebbe un preside con centinaia di docenti nei vari plessi – che vede, al più, due o tre volte l’anno in collegio docenti – giudicarne le capacità didattiche; come lo potrebbero fare addirittura i genitori e gli studenti, assegnando aumenti salariali ad un 10% di ‘migliori’ docenti; con quali doti medianiche un preside “ingaggerà” dagli Albi territoriali docenti mai visti e conosciuti; perché dovrebbero essere i cittadini, e non lo Stato, a finanziare le scuole con il 5 per Mille”.

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Sulla base delle risposte che arriveranno, i Cobas valuteranno “come proseguire la lotta, anche oltre i due giorni di blocco già indetti. Di questo discuteremo con i lavoratori nelle giornate di mobilitazione unitaria tra il 18 e il 20, in occasione del voto sul Ddl alla Camera”.

Insomma, se il decreto rimane questo, i comitati di base promettono un’aspra lotta. Per capire se si trasformerà in una vera battaglia, anche con altri sindacati che aderiranno alla protesta estrema, con il rischio di incappare in sanzioni e precettazioni, almeno per il garante per gli scioperi, lo sapremo nei prossimi giorni.